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Il ruolo della lettera C nelle strategie sui Social Media

Da quando qualche mese fa Seth Godin, famoso guru del marketing, ha dichiarato che le aziende devono abbandonare i social network, nel mondo del marketing digitale si è aperto un ampio dibattito sulla veridicità di tale affermazione. In un recente articolo del Sole 24 Ore Giuseppe Stigliano, General Manager della JWT, ha esposto dubbi e perplessità riguardo l’affermazione di Godin. Bisogna riconoscere perciò gli errori che vengono commessi quando si parla di Social Network e strategie aziendali di marketing.

I limiti del nuovo algoritmo di Facebook

Giuseppe Stigliano afferma che il rapporto tra Facebook e le aziende è effettivamente peggiorato, specialmente negli ultimi tempi. Gli ultimi algoritmi hanno penalizzato incredibilmente la sezione business del social network. Infatti, la visibilità in organico delle pagine aziendali è stata resa più difficile a favore dei post su cui viene attuata una sponsorizzazione. A risentirne è soprattutto l’uso che le aziende fanno di Facebook.

Il social network  tende a diventare sempre di più una piattaforma di condivisione di elementi esterni con rimando ad applicazioni e ad altre piattaforme per la customer experience di gestione del brand. Il tutto molto spesso avviene ignorando che Facebook applica le penalità soprattutto sulla condivisione organica di link esterni a Facebook.

Le parole di Stigliano aiutano a riflettere sugli effettivi limiti di Facebook nel marketing digitale. Si deve ammettere che l’algoritmo di Facebook sta effettivamente debilitando il rapporto delle aziende con la piattaforma. Tuttavia, appare chiaro proprio da questo momento di decadenza relazionale con i social, che l’utilizzo dei social network non è ancora del tutto chiaro a livello aziendale. L’abbandono delle strategie di digital marketing sui canali social è riconducibile a un grave errore di pensiero da parte delle aziende: ovvero che i social servano esclusivamente all’atto di vendita.

Social Media: Marketing o Comunicazione?

Ciò che serve è comprendere che i social network sono dei mezzi di comunicazione e come tali servono principalmente a comunicare. A cosa serve quindi avere un profilo aziendale?  La risposta non è esclusivamente “farmi notare per aumentare le vendite”, ma è più complessa.

Utilizzare il marketing su canali come Facebook serve fondamentalmente a impostare una strategia di comunicazione per farsi trovare dalla gente e stabilire dei contatto. Ma anche a monitorare l’indice di gradimento della propria comunicazione e dei propri prodotti e servizi.

Da un lato, il processo commerciale ha effettivamente inizio sui social network, ma l’atto di vendita viene portato a conclusione altrove, come precisa anche Stigliano. In termini più tecnici, il social network serve a portare traffico attraverso la comunicazione, la fidelizzazione e l’atto di vendita arriveranno poi in un secondo momento.

L’importanza di essere social

Altri elementi risultano importanti per comprendere questo concetto. Rinfrescare un po’ la memoria ripercorrendo la storia dei social network è sempre utile. Facebook, così come Instagram e VK, nascono con la funzione madre di mettere in contatto la gente e creare relazioni attraverso la comunicazione digitale. Contemporaneamente, è importante capire che la rivoluzione digitale ha portato degli ingenti cambiamenti nel modo in cui le persone comunicano quotidianamente.

Il nostro modo di mantenerci in contatto con i nostri amici e di informarci avviene oramai attraverso i social. Interrompere l’uso dei social network significa principalmente venire tagliati fuori dalla conversazione e tutto ciò non conviene. I social network permettono di raccogliere dati e tendenze e interagire con il proprio pubblico per individuare il proprio target, ma anche per analizzare comportamenti e sentiment nel rispetto dei propri prodotti, perché quindi privarsene?

Prevalentemente, quando si parla di social network è sbagliato parlare di vero e proprio marketing. Una definizione maggiormente corretta sarebbe “Strategie di Comunicazione Digitale”. Presidiare Facebook significa stabilire una strategia di contenuti che possano essere funzionali alla comunicazione del messaggio dell’azienda.

La provocazione di Seth Godin e lo storytelling

seth godin marketing

Seth Godin è considerato uno dei maggiori guru del marketing a livello mondiale

Nell’intervista in cui afferma la necessità di abbandonare i social, anche Seth Godin parla di comunicazione più che di azioni commerciali. Godin, infatti, sostiene che più che svolgere azioni di marketing su Facebook o altri social, le aziende devono riconoscere l’importanza di raccontare una storia di valore, una storia onesta.

Le storie non devono cercare il pubblico, ma farsi notare per l’unicità della propria storia e per l’umanità del proprio brand. Non a caso le ultime campagne pubblicitarie che han fatto parlare di sé hanno come tema centrale storie di attualità e di impatto sociale. Tuttavia, va ricordato che molte di queste son diventate virali attraverso i social.

Comunicazione, Creatività e Contenuti: le C strategiche

Le azioni citate da Godin richiedono un uso sapiente di una strategia di contenuti che rispecchi le 3C del Content: Collection, Creation e Curation, che si possono racchiudere anche nel concetto di creare un contenuto creativo e curato che sappia intrattenere e suscitare interesse.

marketing mix 4C

Le 4C del Marketing Mix

Serve a questo punto fare una piccola ode alla lettera C che nel marketing digitale sta prendendo sempre più piede. C sta per Comunicazione che rimane il punto fisso di qualsiasi strategia sui social network. C è il Contenuto che è centrale per stabilire una comunicazione creativa, e a sua volta si compone di diverse C, già citate prima. C, infine, è la Creatività che deve essere sempre un elemento chiave per creare qualcosa di unico e diverso che si faccia ricordare.

Insomma, quando anche il famoso marketing mix passa dalle 4P alle 4C (Client, Cost, Convenience, Communication) si comprende che le cose stanno cambiando. L’uso delle famose C, sopracitate, diventa sempre più importante.

Dopotutto, è anche fondamentale riconoscere che per evitare errori di comunicazione e presidiare veramente bene i social c’è bisogno di idee e strategie e che non bisogna aver vergogna a riconoscere che talvolta c’è bisogno di uno specialista.

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